venerdì 17 ottobre 2014

Zusammenarbeit. Quando gli ebrei di Hollywood facevano affari con i nazisti

Zusammenarbeit in tedesco significa collaborazione. 
E' una parola che ricorre spesso nella corrispondenza, intercorsa dal 1933 al 1940, tra le filiali tedesche delle major hollywoodiane e gli organismi del regime.
E The Collaboration è il titolo dell'opera del giovane storico australiano Ben Urwand, che distrugge il mito consolidato che vorrebbe gli studios in prima fila nella lotta contro Hitler.
In realtà i dirigenti delle grandi case di produzione cinematografica, tutti ebrei, ad eccezione di Daryl F. Zanuck, manager della Fox, si guardarono bene, almeno fino all'invasione della Francia, dal nuocere ai propri interessi sul fiorente mercato tedesco.
Non era quindi il caso di guastarsi con Berlino e a tal pro accettavano di buon grado che il console tedesco a Los Angeles, esercitasse una sorta di censura sulle sceneggiature, proponendo modifiche o addirittura, a cose fatte, tagli per espurgarle degli elementi non graditi.
Ma anche l'autocensura non mancava e nessun film esplicitamente antinazista fu girato a Hollywood prima del 1939. 
Caso emblematico, la rinuncia all'adattamento cinematografico del romanzo di Sinclair Lewis, It Can't Happen Here (1935), giudicato inopportuno.
Ma dalla ricerca di Urwand emergono dati ancor più inquietanti sulla disinvoltura mercantile dei magnati di Hollywood.
La MGM, per esempio, aggirò la difficoltà imposta dalle restrizioni del governo tedesco, che impedivano il trasferimento dei proventi dei diritti, investendoli in azioni dell'industria bellica nazista, per poi rivenderle in perdita sui mercati europei.
Sul libro di Urwand, negli USA, si è aperto un dibattito, soprattutto sulle colonne del New Yorker, dove il critico cinematografico David Danby ha assolto tutti in nome delle ferree leggi del capitalismo.
Sul New York Times, lo storico del cinema Neal Gabler ha invece sottilmente supposto che i dirigenti ebrei di Hollywood avessero meno paura di ciò che Hitler avrebbe potuto fare ai loro correligionari, di quanto non temessero ciò che avrebbero potuto fare a loro le forze reazionarie americane, se si fossero decisi a prendere una chiara posizione politica.


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