Secondo la sua autobiografia romanzata, Méliès avrebbe scoperto il montaggio accidentalmente, mentre stava filmando all'aperto, presso Place de l'Opéra a Parigi: a un certo punto la cinepresa si sarebbe accidentalmente inceppata e poco dopo ripartita; nella fase di sviluppo poi Méliès si accorse con stupore che, arrivato al punto in cui stava filmando il passaggio di una carrozza, questa improvvisamente scompariva per fare posto a un carro funebre.
Questa tecnica viene utilizzata nel suo film Il castello infestato, del 1896.
Questa è La farfalla fantastica, 1909.
Méliès aveva dato una dimensione industriale alla sua attività. Il suo studio di posa era interamente in vetro, per sfruttare al meglio la luce naturale.
La Star film di Méliès produsse centinaia di film di successo, ma l'inadeguata produzione dei diritti d'autore e la pirateria industriale di Thomas Edison non consentivano adeguati guadagni. Cosicché, nel 1913, andò in bancarotta.
La prima Guerra Mondiale fece il reso e Méliès tornò a fare il prestigiatore al teatro Robert-Houdin di Parigi.
Ma anche il teatro chiuse e fu demolito per lasciare il posto al grande boulevard Haussman. Méliès, allora, aprì un negozietto di giocattoli alla stazione di Paris-Montparnasse.
Fu qui che il giornalista Léon Druhot, direttore del Ciné-Journal, lo incontrò, facendolo uscire dall'oblio. La sua opera fu infatti riscoperta dai surrealisti che organizzarono per lui una retrospettiva, la prima retrospettiva cinematografica della storia. Nel 1931 ricevette la Legion d'Onore direttamente dalle mani di Louis Lumière. Nel 1932,
ricevette una pensione e si ritirò in una casa di riposo per artisti nel castello del parco d'Orly. Morì nel 1938 e fu sepolto al cimitero di Père-Lachaise a Parigi.